Nell’anno 1852 il Marchese Francesco Saverio Della Valle di Casanova e la moglie Marianna Capecelatro, esuli da Napoli, acquistarono del terreno in prossimità dell’oratorio romanico di San Remigio e vi costruirono, forse ampliando un precedente edificio, l’attuale Villino, comprando a più riprese i terreni circostanti sino alla parte più scoscesa verso la ormai esistente strada a lago.
Su tali porzioni di terreno vennero poi realizzate delle opere di sostegno e di percorribilità a fini manutentivi dal figlio, Federico della Valle di Casanova che, forse anche in conseguenza di rapporti di vicinato, sposò la terza figlia di Peter Browne (proprietario del châlet Browne, ora Villa San Remigio), Ester.
Federico ed Ester ebbero due figli, Silvio e Bettina, che si trovarono a vivere a fianco dei loro primi cugini Denis e Sofia, residenti nella maggiore dimora ancora chiamata Châlet Browne soprastante il Villino. Nel 1896 i due primi cugini, Silvio e Sofia, si sposarono e andarono a vivere nello Châlet, ora proprietà di Sofia, ed iniziarono i lavori di creazione dello straordinario giardino e di trasformazione della casa che diventò l’attuale Villa San Remigio. Il Villino restò invece alla sorella di Silvio, Bettina.
Silvio morì nel 1929 a distanza di pochi giorni dalla sorella; la moglie Sofia e l’unica figlia Ester, si presero la responsabilità della cura delle due proprietà. Per molti anni il Villino fece le funzioni di foresteria di Villa San Remigio o servì quale residenza invernale per la famiglia poiché più facilmente riscaldabile rispetto ai grandi vani della casa principale.
Il Villino rimase di proprietà di Ester, diventata Contessa Bonacossa, per altri quarant’anni circa e solo nel 1968 venne venduto alla famiglia Milesi che tenne il Villino fino al 1998 quando venne ceduto all’attuale proprietà.
Salvo alcune migliorie essenziali alla residenza, la famiglia Milesi non intervenne più di tanto nella manutenzione del parco, che ha richiesto ai nuovi proprietari un intervento profondo. Il giardino ha un’estensione totale di mq 18.000, parte di esso, circa mq 13.500, guarda verso sud e si estende a gradoni digradanti dalla collina e parte di circa mq 4.500 si estende sul lato più ripido della collina che guarda verso est, scende verso il lago, ed è formato da un bosco in via di ricostruzione e risanamento.
L’accesso della casa dà su un cortile bordato da siepi di Buxus e contornato da statue. Sul lato della casa vi è un magnifico esemplare centenario di Quercus palustris e sul prato antistante svetta un esemplare centenario di Jubea. Nel prato sottostante campeggia una Camellia Oleifera di almeno 150 anni di età che si copre di fiori bianchi nel mese di dicembre; è questo un esemplare assolutamente unico nella nostra zona, sia per varietà che per età. Fa da sfondo un Castagno, ultimo residuo del “Castagneto ceduo” storico della zona, anch’esso centenario.
Sia il giardino che il bosco hanno subito una totale carenza di manutenzione per parecchi decenni, l’attuale proprietà ha effettuato un considerevole lavoro di bonifica e di piantumazione per riportare il giardino ad un livello adeguato alla magia del luogo.
Giardino privato non visitabile.